3 domande a DJ MARCELLE ~ Discosafari
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3 domande a DJ MARCELLE

Sorpresa, avventura, intrattenimento ed educazione: quattro parole chiave spesso usate per descrivere la DJ e produttrice olandese Marcelle/Another Nice Mess. Utilizzando tre giradischi dal vivo e in studio, Marcelle porta il suo talento nel mix a livelli elevati. È tanto, o anche di più, una musicista quanto una dj.

Fonde diversi stili musicali in un unico contesto sonoro e cambia il modo in cui sperimentiamo quei singoli stili, facendo credere al pubblico di star ascoltando un brano invece di tre suonati contemporaneamente.

Gioca con aspettative e ruoli: combina i suoni ambientali e i versi degli animali con left field techno, free jazz, hip hop, elettronica all’avanguardia, nuova musica dance africana, dubstep, dancehall e molto altro ancora.

È una mixer originale e abile, con uno stile tutto suo, che evita la maggior parte dei cliché dei dj e delle regole stantie. Ispirata tanto dai movimenti artistici d’avanguardia come Fluxus e Dada e dall’assurdità della vita reale dei Monty Python, quanto dagli esperimenti selvaggi del dub, del post-punk e degli ultimi sviluppi della musica dance elettronica, Marcelle ha un orecchio attento per i suoni innovativi. Crede fermamente nell’eccitazione e nell’astuzia della creazione e dello sviluppo. Con la sua vasta collezione di dischi di circa 20.000 vinili e oltre, Marcelle ha una forte conoscenza storica della musica “underground” passata e contemporanea.

Sul palco e nei suoi dischi Marcelle trascende un senso di apertura e un sentimento di libertà. Spesso l’hanno descritta come “totalmente arricchente”, “una vera apripista”, una vera “pioniera”.

Marcelle suona in tutta Europa, sia nei club che nei musei/gallerie, ed è dj residente in molte città, tra cui Vienna, Berlino, Monaco, Basilea e Zurigo.Il Nyege Nyege Music Festival in Uganda l’ha nominata “dj resident a vita”.

Marcelle realizza anche programmi radiofonici settimanali e mensili per varie stazioni radio in Europa come Red Light Radio, FSK e DFM. Il suo nickname “Another Nice Mess” è tratto da un’espressione ricorrente di Stanlio e Ollio, in inglese Laurel & Hardy ed è stato per anni il nome di un suo programma radio nei primi anni ’80. In un gruppo di discussione su Internet di John Peel è stata descritta come la “miglior DJ post-Peel”.

Per Marcelle la forma musicale è in un certo senso irrilevante, finché c’è una certa urgenza e il bisogno di non fermarsi. Pertanto a volte booker, giornalisti e parte del pubblico inizialmente si confondono perché Marcelle è difficile da incasellare. Una descrizione appropriata sarebbe “avant garde ethno bass’”, ma vedete voi.

INTERVISTA A DJ MARCELLE

Ciao Marcelle,

grazie per averci dedicato il tuo tempo in vista della tua esibizione per il party Ziggurat (a Masada, Milano) il 9 dicembre 2023.

Come sicuramente hai visto con i tuoi occhi, ogni volta che ti esibisci qui in Italia (e ovviamente in tanti altri Paesi), il tuo set e il tuo carisma continuano ad attirare una folla sempre crescente di fan. Sia i clubbers che ti seguono da anni, sia quelli che ti hanno appena scoperto, sanno bene quale esperienza totalizzante sia il tuo set: ore energizzanti che riempiono il corpo e l’anima.

Noi di Discosafari ti conosciamo da molto tempo e siamo entusiasti di averti ospitato a diverse feste in questi anni… anzi, stiamo pensando di fondare un “DJ Marcelle appreciation Club”!

In alcune delle tue interviste online, molto interessanti, esplori le tue radici punk e spieghi come la tua filosofia sonora (se così possiamo chiamarla) sia per una coesistenza alternata di generi che deve prima di tutto sorprendere le persone e portarle fuori dal loro comfort zone.
Questa è la tua magia, sia che tu stia suonando in un grande festival, in un piccolo club o in un rave di strada.

Dalle tue parole emergono anche le difficoltà che hai incontrato nel corso del tuo percorso artistico, confrontandoti spesso con il mondo maschile del music business. Il punto in cui sei arrivata adesso dovrebbe essere sufficiente a dimostrare che coloro che volevano dissuaderti dal fare ciò in cui sei brava e ottenere ciò che meriti, avevano semplicemente torto.

Naturalmente uno degli aspetti che le persone amano di più di te è il tuo approccio anticonformista e quasi autoironico. Questo trasmette un messaggio di libertà dagli schemi che è una delle cose più belle che la musica e l’arte dovrebbero esprimere.

Ora, venendo a noi e considerando il momento dell’anno in cui ci troviamo, vorremmo farti SOLO tre domande, un po’ in stile Canto di Natale… Ma più alla leggera e legate alla tua vita di artista e individuo. Un tuffo nel passato, presente e futuro. Cominciamo!

1) PASSATOC’era una volta una piccola Marcelle… Cosa c’era nei suoi sogni e cosa voleva fare da grande?

Marcellle: Well, when I was young I had some problems because I became an orphan at a young age. Growing up without parents was hard, but music saved my life: it more or less coincided with the start of punk. When you encounter something like that at a young age you (I) don’t have that many aspirations/ambitions apart from just surviving. But from then on it was clear that my life should revolve about “creativity”, “freedom” and carving my own path. I’ve always had the feeling that a lot around me (in society) was not for me.


Ebbene, quando ero giovane ho avuto dei problemi perché sono rimasta orfana in giovane età. Crescere senza genitori è stato duro, ma la musica mi ha salvato la vita: più o meno coincideva con l’avvento del punk. Quando incontri qualcosa del genere in giovane età tu (io) non hai molte aspirazioni/ambizioni a parte semplicemente sopravvivere. Ma da quel momento in poi è stato chiaro che la mia vita avrebbe dovuto ruotare attorno alla “creatività”, alla “libertà” e al tracciare il mio percorso. Ho sempre avuto la sensazione che molte cose intorno a me (nella società) non fossero per me.

2) PRESENTEIl mondo è grande e pieno di curiosità e tu viaggi molto spesso. Nel 2023, quali sono state le tue avventure più interessanti tra una consolle e l’altra?

Marcelle: Too many to mention: being in Japan at the start of the year and selling all my own vinyls within five minutes, playing at Sicily where behind me a guy was tearing down the plastic glass around me with some kind of chainsaw, playing indoors in Sao Paulo where the rain came through the roof so i played with an umbrella in one hand. But all these gigs went down very well! Playing on the beach in Marocco, Dripping Festival in the USA.


Troppi da menzionare: essere in Giappone all’inizio dell’anno e vendere tutti i miei vinili in cinque minuti, suonare in Sicilia dove dietro di me un ragazzo stava abbattendo il vetro di plastica intorno a me con una specie di motosega, suonare al chiuso a Sao Paulo dove la pioggia entrava dal tetto così ho suonato con un ombrello in una mano. Ma tutti questi concerti sono andati molto bene! Suonare sulla spiaggia in Marocco, il Dripping Festival negli USA.

3) FUTURO – Previsioni: tre notizie che vorresti leggere sul giornale di domani!

Marcelle:

Populist right-wing politicians are all stepping down because people see through their lies, racism/sexism/all kinds of phobia.

A basic income for everyone is introduced so it will relieve the stress for survival.

Women’s football has become more popular than men’s football, even among men. So no more racism, sexism, all kinds of phobia, hooliganism and extreme capitalism.


I politici populisti di destra si stanno dimettendo perché le persone vedono attraverso le loro bugie, il razzismo/il sessismo/tutti i tipi di fobia.

Viene introdotto un reddito di base per tutti in modo da alleviare lo stress per la sopravvivenza.

Il calcio femminile è diventato più popolare di quello maschile, anche tra gli uomini. Quindi niente più razzismo, sessismo, ogni tipo di fobia, teppismo e capitalismo estremo.

Domanda bonus che potevi aspettarti: uno dei tuoi più grandi sostenitori vorrebbe sapere… qual è il disco che ami di più?

Marcelle: impossible to say when I have 20,000 records of all styles. Let’s say any track by Muslimgauze or The Fall. Ok: Blindness by The Fall, in the John Peel Session version. And the funny thing is: there exists probably only one copy, mine, I pressed it up as a dubplate since it was only released on cd.


Impossibile dirlo quando ho 20.000 dischi di tutti gli stili. Diciamo qualsiasi traccia di Muslimgauze o dei The Fall. Ok: Blindness dei The Fall, nella versione John Peel Session. E la cosa divertente è che probabilmente esiste solo una copia, la mia, l’ho stampata come dubplate visto che è uscita solo su cd.

Grazie Marcelle! Ci rivedremo presto sul dancefloor… non vediamo l’ora di saltare e ballare ancora davanti a te.

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