Nel panorama in continua evoluzione della musica elettronica, pochi artisti hanno avuto un impatto così profondo sul lato sperimentale della techno come Thomas Brinkmann, di Colonia. Architetto del suono anticonformista, Brinkmann ha costantemente ampliato i confini di ciò che è possibile all’interno del genere minimal-techno guadagnandosi uno status venerato nella scena, anche paradossalmente grazie alla sua aura da anti-divo, ben lontano dal cercare attenzioni.
In attesa di poter ascoltare e vedere Thomas Brinkmann a Milano per il party Ziggurat (7 ottobre 2023 al Masada), ecco un panorama sulla sua illustre carriera, le sue pubblicazioni seminali, le elettrizzanti performance live e le novità di quest’anno e del futuro.
Chi è Thomas Brinkmann
Thomas Brinkmann nasce nel 1959 a Mönchengladbach, in Germania ed è subito evidente che la sua fascinazione per il suono, per l’arte visiva e la sperimentazione creativa si sarebbe sviluppata rapidamente in una passione duratura.
All’inizio del 1978, iniziò a convertire i dischi in sequenziatori programmabili manualmente, intagliando tacche per produrre solchi infiniti sui dischi in vinile. Nei primi anni ’80, Brinkmann ha intrapreso la sua esplorazione musicale abbracciando la nascente scena della musica elettronica, gettando le basi per il suo innovativo lavoro negli anni a venire, che aleggia tra generi come techno, dub e ambient.
Brinkmann si è poi dedicato al design nella seconda metà degli anni ’80. Dal 1989 ha vissuto a lungo in Francia e in Italia, dove si è dedicato sempre più all’arte visiva, per poi tornare in Germania, dove ha studiato inizialmente come studente ospite e poi regolarmente all’Accademia d’arte di Düsseldorf con Jannis Kounellis e Oswald Wiener.
Le sue prime produzioni erano profondamente radicate nel minimalismo, una caratteristica che avrebbe definito la sua identità sonora unica, data anche dalle pionieristiche strumentazioni non convenzionali di Brinkmann, come i giradischi modificati con doppio braccio meccanico (due bracci con uscite separate per i canali sinistro e destro). Nel 1997, Brinkmann ha attirato irreversibilmente l’attenzione sulla scena techno con il suo “Thomas Brinkmann – Studio 1 – Variationen”, creato proprio con un giradischi modificato con doppio braccio. Nel 1998 fonda la sua label Max Ernst.
Ha poi ottenuto il plauso della critica e il successo nei club con il suo più accessibile alias Soul Center, lanciato con un full-length omonimo nel 1999. Ha continuato a pubblicare techno minimale su 12″ e full-length sotto il suo nome, così come una manciata di pubblicazioni sperimentali come Ester Brinkmann, spostandosi poi verso il post-punk in “When Horses Die” nel 2008 e in seguito su composizioni moderne influenzate dalla classica o esperimenti ritmici.
Uscite Fondamentali
La discografia di Brinkmann è un tesoro di innovazione, con ogni uscita che segna un significativo passo avanti nell’evoluzione della musica elettronica. Alcuni dei suoi dischi più influenti:
- “Studio 1 – Variationen” (1997): Una serie di rework di Thomas Brinkmann di diversi brani di Wolfgang Voigt aka Mike Ink, aka Studio 1, (cofondatore di Kompakt). Un lavoro che ha esplorato le possibilità della manipolazione del vinile, utilizzando i giradischi come strumenti.
- “96:VR Concept 1” (1998): Nel corso del 1996, mentre si prendeva una pausa dal suo lavoro come Plastikman, Richie Hawtin pubblicò una serie mensile di EP sperimentali da 12” conosciuti come la serie Concept. Brinkmann ne fece non tanto dei remix, ma piuttosto ri-registrazioni dei dischi originali utilizzando il giradischi a braccio doppio. Un album di svolta che ha visto Brinkmann destrutturare e ricostruire brani, dimostrando la sua ineguagliabile capacità di analizzare e reinventare suoni.
- “Retrospektiv” (2017): Thomas Brinkmann ha prodotto alcuni brani dance che sono diventati classici senza tempo, molti dei quali sono raccolti qui in quella che è una selezione personale dello stesso Thomas Brinkmann in occasione dei suoi 20 anni di carriera. Ci sono brani inediti, versioni diverse e brani che non sono mai stati pubblicati su vinile.
Live Performance
Nelle sue live performance, Thomas Brinkmann trasforma il palco in un laboratorio, dove esperimenti sonori si svolgono in tempo reale. Utilizzando una mix di vinili, dubplate personalizzati e attrezzature elettroniche, crea un’esperienza audiovisiva coinvolgente che si caratterizza per la sua imprevedibilità, un viaggio sonoro che sfuma i confini tra i generi, creando un’atmosfera di pura alchimia sonora. La pista da ballo diventa un laboratorio in cui ritmi, trame e frequenze vengono dissezionati e ricomposti.
Thomas Brinkmann, la storia continua
Thomas Brinkmann continua a essere una forza attiva nella scena della musica elettronica: il suo impegno nel spingersi oltre i confini rimane inalterato. Ha annunciato per il 2024 un album per celebrare i 25 anni della sua etichetta Max Ernst, ma già quest’anno ci ha regalato nuova musica.
A giugno 2023 è uscito “Seduction EP” con il nuovo moniker Mele Boy su Third Ear rec. Brinkmann non è certo nuovo ai soprannomi, tra cui Ernst, Esther Brinkmann, Soul Center.
Mele Boy è il nikname perfetto per accompagnare il suo ultimo progetto per superare i limiti tecnici e sfidare le percezioni; le classiche agende Brinkmann. “Mele” è inteso proprio come la parola in italiano per il frutto e con Mele Boy, Thomas Brinkmann riprende l’utilizzo di Apple Loops e Apple Logic Pro come base per la sua musica, invocando quello che chiama Apple Incest, a proposito della controversia che circonda Serge Gainsbourg e la canzone Lemon Incest. Ciò che ha prodotto qui per Seduction EP è semplicemente musica brillante indipendentemente dalle macchine utilizzate o dai suoni con cui lavora, rafforzando l’assioma secondo cui è l’artista e non gli strumenti a stabilire la grandezza del lavoro. Coloro che hanno pregiudizi contro tali strumenti onnipresenti non possono essere influenzati. Ma Brinkmann non tenta di cambiare opinione, ci chiede invece di sfidare le nostre percezioni e il fatto che abbiamo dei pregiudizi… attraverso della musica brillante per il corpo e l’anima.
Il contributo di Thomas Brinkmann alla scena sperimentale e underground e in modo più ampio al panorama della musica elettronica è inestimabile. La sua capacità di fondere sperimentazione e sensibilità da dancefloor non solo ha plasmato il corso della techno, ma ha anche ispirato innumerevoli artisti a spingersi ai limiti della loro arte.
È evidente che il percorso di esplorazione sonora di Brinkmann è lontano dall’essere finito.
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